Disturbi dell’Alimentazione

I Disturbi dell’Alimentazione sono caratterizzati dalla presenza di grossolane alterazioni del comportamento alimentare.

Questi disturbi hanno avuto un consistente aumento dell’incidenza, negli ultimi dieci anni, nei paesi occidentali e in quelli a più alto livello di industrializzazione.

Vengono distinti in:

Esordiscono più frequentemente tra i 10 e i 30 anni, con due picchi durante l’adolescenza, 14 e 18 anni, anche se più recentemente si assiste ad un aumento delle forme di insorgenza tardiva.

Sono malattie prevalentemente femminili che sono influenzate dalla pressione della richiesta sociale, che esalta ideali di femminilità e sollecitano il raggiungimento della magrezza e portano a diversi livelli di sofferenza psichica.

Rappresentano quadri sindromici complessi a patogenesi multifattoriale, infatti, alla loro base ci sarebbero fattori genetici, costituzionali, fattori relativi alla sfera psichica dell’individuo e i suoi modelli di riferimento sociali e familiari.

L’approccio terapeutico, pertanto, dovrà essere multidisciplinare ed integrato, progettato in relazione al grado di malattia, alla motivazione al trattamento e alle caratteristiche cliniche del soggetto.

I Disturbi del Comportamento Alimentare si sono evidenziati con frequenza crescente, alla fine degli anni ’60, epoca in cui si è assistito ad un sostanziale cambiamento culturale, che ha determinato un significativo mutamento dei ruoli all’interno della famiglia e della società. Tali cambiamenti socioculturali hanno favorito l’emergere di una conflittualità profonda nella complessità femminile, dove le radici culturali e fisiologiche, i valori e le peculiarità si confrontano con nuovi modelli di riferimento che influenzano le dimensioni dell’identità personale. Si è parlato di un aumento del narcisismo femminile, fomentato dalla moda, dai mezzi visivi e dall’aumentata ricchezza, che caratterizzerebbe la donna moderna afflitta da un acuto disorientamento legato al crollo dell’autostima, di fronte ad ipertrofici ideali dell’Io.

Accanto alla proposta di modelli salutisti ed estetici, che enfatizzano la cura del corpo e soprattutto ne sollecitano il controllo, si è assistito al contrario ad un incremento della disponibilità alimentare che facilita la possibilità che il cibo possa essere oggetto di uso perverso, abuso e dipendenza. 

In certe forme di Anoressia e di Bulimia sembra dominare una condizione di “disturbo da bisogno anomalo” di matrice depressiva con aspetti di forte dipendenza regressiva da un oggetto, che dà al quadro psicopatologico, caratteristiche di altri Disturbi da Dipendenza da Sostanze.

Altrettanto emergente e preoccupante è la maggiore incidenza dell’Obesità che riguarda la popolazione generale e negli ultimi anni si è assistito ad un aumento considerevole dei casi di Obesità Infantile.