Si intende per Personalità l’insieme delle caratteristiche psicologiche profonde, sostanzialmente stabili, in gran parte inconsapevoli, e che pertanto non possono facilmente essere cambiate, di un individuo, caratteristiche che si esprimono in ogni aspetto della vita psichica e del comportamento.
Partecipano a determinare la personalità sia il Temperamento che il Carattere.
Il Temperamento esprime la disposizione affettiva fondamentale e caratteristica di ognuno, disposizione di fondo che precede l’esperienza e che predispone ad essa. Esso rimanda ad un substrato biologico, si manifesta precocemente e, pur rimanendo stabile nell’arco della vita, è osservabile in forma pura solo in età precocissima. Si tratta di una dimensione presente all’esordio della vita dell’individuo che ben presto sarà modificata profondamente da fattori biologici, relazionali, intrapsichici e sociali. Il Temperamento è pertanto una struttura difficile da indagare e misurare. Possiamo dire che si riferisce alle caratteristiche presenti fin dalla nascita e che sono determinate da fattori prettamente biologici.
Il Carattere fa riferimento a quanto appreso nella vita esperienziale, a cominciare dall’epoca in cui vengono interiorizzate le regole relazionali e sociali del gruppo di appartenenza. Le esperienze precoci sono determinanti e modellano in modo definitivo il Carattere, tuttavia sono possibili ulteriori modificazioni di questo, anche se limitate.
Da un punto di vista descrittivo possiamo identificare i seguenti Principali Temperamenti:
Temperamento Depressivo o Distimico, caratterizzato dalla tendenza alla tristezza, all’isolamento, all’insoddisfazione, alla scarsa fiducia in sè stessi e al pessimismo.
Temperamento Ipertimico, nel quale esiste la tendenza all’intraprendenza, all’attività, alla socievolezza ed all’estroversione.
Temperamento Ciclotimico, caratterizzato da frequenti oscillazioni dell’umore che rendono il soggetto instabile.
Temperamento Irritabile o Disforico, nel quale prevalgono irritabilità, rabbia e irascibilità di fronte alle difficoltà e alle contrarietà esistenziali.
La Personalità, che si può considerare l’insieme del temperamento e del carattere, si sviluppa ed evolve dalla nascita fino all’età adulta, convenzionalmente fissata nella nostra società a partire dal 18 anni di età, epoca in cui si può supporre siano giunti a maturazione i sistemi biologici, che fanno da substrato al temperamento, e si siano realizzate le esperienze educative e maturative fondamentali relative al Carattere.
I Tratti di Personalità sono modi di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente e di se stessi che si manifestano in un ampio spettro di contesti sociali e personali. Soltanto quando i Tratti di Personalità sono rigidi e non adattativi e causano una compromissione funzionale significativa o una sofferenza soggettiva, essi costituiscono un Disturbo di Personalità.
Un Disturbo di Personalità è caratterizzato da un modello costante di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo e si manifesta in almeno due delle seguenti aree: capacità cognitive, affettività, funzionamento interpersonale o controllo degli impulsi.
Questo modello costante risulta inflessibile e pervasivo, cioè si manifesta frequentemente e non solo in risposta a particolari stimoli o situazioni scatenanti, quindi, in un ampio spettro di contesti personali e sociali e determina disagio significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti della vita.
Il quadro è stabile e di lunga durata e l’esordio si può far risalire almeno all’adolescenza o alla prima età adulta.
Infine, il Disturbo non è giustificato come manifestazione o conseguenza di un altro Disturbo Mentale e non è dovuto agli effetti diretti di una sostanza, droga, farmaco o tossina o da una Condizione Medica Generale.
I Tratti di Personalità che definiscono questi disturbi devono anche essere distinti da caratteristiche che emergono in risposta ad eventi stressanti specifici o stati mentali più transitori come Disturbi dell’Umore, Disturbi d’Ansia o Intossicazione da Sostanze.
La presenza di un solo disturbo è piuttosto rara. Esistono, infatti, costellazioni di disturbi di personalità che si associano frequentemente tra loro. I pazienti possono presentare da due Disturbi di Personalità fino a più di sette.
La valutazione del Disturbo può essere complicata dal fatto che le caratteristiche che definiscono un Disturbo di Personalità possono non essere considerate problematiche da parte dell’individuo, cioè i tratti sono spesso egosintonici. Può essere utile, per ovviare a questa difficoltà, raccogliere notizie supplementari da altre fonti o utilizzare Test di Personalità di vario genere, all’interno di una procedura Psicodiagnostica.
Le motivazioni che inducono il paziente a ricorrere all’aiuto psichiatrico o psicologico sembrano attingere meno a sintomi specifici ed isolati, quanto piuttosto, a generiche e diffuse espressioni di malessere, di disagio psichico e di conflittualità con l’ambiente, in cui l’intera immagine di Sé ed il senso dell’Identità Personale appaiono coinvolti.
I Disturbi di Personalità si distinguono in:
I Disturbi di Personalità sono raccolti in tre gruppi o cluster, in base ad analogie descrittive: