Disturbi Somatoformi

Il termine Somatoforme deriva dal greco “soma” (fisico) e dal latino “forma” (aspetto) e viene riferito a quel tipo di disturbi che esprimono il disagio psichico attraverso il corpo, non dipendono pertanto da cause organiche ma psicologiche.

Già dall’etimologia della parola è facile comprendere come mente e corpo, pur essendo considerate entità separate, si presentano strettamente collegate, interdipendenti e in grado di influenzarsi reciprocamente. Psiche e soma quindi, formano un unico sistema integrato che può essere influenzato da fattori biologici, psicologici e sociali.

I Disturbi Somatoformi sono caratterizzati da sintomi fisici senza una base organica dimostrabile attraverso l’esame obiettivo o indagini diagnostiche strumentali.

È caratteristica dei pazienti affetti da tali disturbi la tendenza a chiedere numerose consultazioni mediche ed esami per conoscere la causa dei loro malesseri. Tuttavia, i pazienti non accettano facilmente la rassicurazione che dovrebbe provenirgli dalla negatività di tali accertamenti ma, anzi, traggono da questa negatività lo stimolo per nuove ricerche diagnostiche e di medici curanti.

I sintomi non sono prodotti intenzionalmente né sono sotto il controllo della volontà e causano una notevole compromissione del funzionamento sociale, lavorativo ed interpersonale.

I pazienti con Disturbo Somatoforme, presumibilmente, esprimono mediante il ricorso alla somatizzazione un disagio psicosociale del quale non hanno alcuna consapevolezza. Essi sono, inoltre, inconsapevoli del fatto di non riuscire ad esprimere tale disagio in parole, oltreché del fatto di non poterlo concettualizzare e vivere emozionalmente.

La mancata consapevolezza del proprio disagio psichico e l’impossibilità di esprimerlo e di elaborarlo mentalmente, consegue anche dall’impossibilità per tali pazienti di correlare i sintomi lamentati e l’epoca della loro insorgenza a possibili eventi, fattori o situazioni esterne stressanti, che possono averne sostenuto la genesi e spiega la loro inesausta ricerca di cause fisiche, associata alla incapacità di trarre rassicurazione dai referti negativi.

Alla base di tali sintomi si ipotizza un conflitto intrapsichico che viene allontanato dalla coscienza per evitare la sofferenza psichica che deriverebbe dalla consapevolezza. Tale spostamento del problema dalla psiche al corpo avviene presumibilmente perché, per l’individuo, è più facile accettare un disturbo di natura fisica anziché psicologica. Inconsapevolmente, quindi, si preferisce “spostare”, trasferire sul corpo o su parte di esso ciò che è difficile affrontare direttamente. Il disturbo in questo modo viene trasformato in qualcosa che si può affrontare dall’esterno con una cura, un farmaco, un intervento medico o chirurgico, evitando così i vissuti emotivi che possono essere alla base della manifestazione fisica.

Il sintomo creato dalla mente può essere considerato come una protezione, ovvero, come un compromesso che consente la creazione di un equilibrio atto a preservare l’individuo da un dolore psicologico molto elevato.

Si parla di veri e propri disturbi quando l’intensità e la frequenza con la quale questi tipi di risposta si presentano divengono talmente preponderanti da generare una significativa compromissione del funzionamento di una persona e, quindi, quando creano un eccessivo ricorso all’assistenza sanitaria o quando il problema diviene invalidante.

Le caratteristiche principali presentate da soggetti affetti da Disturbo Somatoforme sono: continue lamentele circa il proprio stato fisico e preoccupazione somatica. Coloro che ne soffrono spendono moltissimo tempo in visite mediche ed accertamenti diagnostici.

I Disturbi Somatoformi si distinguono in: