Modello di riferimento

MODELLO O APPROCCIO SISTEMICO RELAZIONALE

Il modello Sistemico Relazionale si focalizza sui rapporti dell'individuo e sulle sue modalità di comunicazione all'interno dei sistemi dei quali fa parte.

Cosa sono i sistemi? La coppia, la famiglia, i gruppi di amici, i colleghi sono tutti sistemi con i quali l'individuo interagisce e dai quali può essere influenzato.

La teoria alla base dell'approccio sistemico relazionale è che il comportamento di un individuo ha un suo significato all'interno della relazione in cui si svolge.

L'individuo, infatti, nasce e si sviluppa all'interno di un sistema, la famiglia, dalla quale apprende, più o meno inconsapevolmente, una certa modalità comunicativa e relazionale che rimetterà in atto in tutti i tipi di relazione che instaurerà nel corso del suo ciclo di vita. La flessibilità o la rigidità di questi modelli appresi, permetterà o impedirà gli adeguati cambiamenti delle regole relazionali.

E' nei sistemi rigidi che posso comparire manifestazioni di sofferenza e disagio con eventuali comportamenti sintomatici che vengono evidenziati come patologie.

La famiglia, è il principale sistema di riferimento dell'esperienza emotiva di una persona, è il primo contesto esperienziale all'interno del quale i sintomi assumono una funzione precisa per il funzionamento del gruppo.

Il sintomo, quindi, non è il prodotto di una mente labile ma è la testimonianza del mal funzionamento di tutto il sistema di appartenenza. L'individuo con il sintomo sta comunicando un disagio che non riesce ad esprimere in altro modo.

Il ciclo di vita individuale è un processo che si modella ed evolve nell'ambito più ampio del ciclo di vita della famiglia di cui un individuo fa parte.

I sistemi familiari sono soggetti a continue modificazioni nel corso del tempo e passano attraverso una tipica serie di stadi che fanno parte del ciclo vitale familiare. Ogni tappa di questo ciclo è segnata da un evento critico che comporta una modificazione strutturale e una necessaria rinegoziazione delle relazioni. Nell'evoluzione del sistema familiare l'incontro con alcuni "eventi nodali" permette quindi, attraverso la disorganizzazione-riorganizzazione del sistema stesso, il superamento di alcuni compiti di sviluppo, permettendo così il passaggio ad una fase successiva.

All'interno del ciclo vitale di una famiglia si possono presentare eventi prevedibili ed eventi che non sono prevedibili, come la morte di un membro o la separazione della coppia coniugale. Sia gli eventi prevedibili che quelli imprevedibili creano momenti di tensione e disorganizzazione che l'individuo, la famiglia o la coppia deve affrontare modificando le proprie regole relazionali. E' in questi casi che si possono presentare i sintomi, non intesi come patologici ma come comportamenti disfunzionali che manifestano metaforicamente il conflitto psichico soggettivo, ma acquisiscono una funzione precisa all'interno del sistema relazionale in cui emergono. I conflitti che tendono a disgregare il sistema-famiglia creano una tensione emotiva che di solito viene vissuta in termini drammatici dal soggetto portatore del sintomo; egli si fa carico, attraverso la manifestazione dei sintomi, di distogliere i membri della famiglia dall'affrontare in modo manifesto le proprie difficoltà di relazione, accentrando l'attenzione su di sé.

Il sintomo ha quindi una doppia valenza: segnala alla famiglia l'esistenza di un disagio e, nello stesso tempo, rende innocuo il suo potere distruttivo, accentrando su di sé tutte le preoccupazioni degli altri membri.

La diagnosi in questa terapia, cerca di mettere in luce il significato del sintomo all'interno del contesto in cui si presenta e l’intervento terapeutico mira a favorire il cambiamento e l'acquisizione di modalità relazionali diverse che miglioreranno il sistema rendendolo più funzionale.

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