Obesità

L’Obesità è una patologia caratterizzata da un aumento della massa grassa che si associa ad un significativo aumento della mortalità.

Per classificare l’obesità si usano due semplici misure:

  • L’Indice di Massa Corporea  IMC o BMI, acronimo inglese di Body Mass Index
  • La Circonferenza della Vita

Una persona si definisce in Sovrappeso quando ha un IMC o BMI compreso tra i 25 e i 29,9.

È invece Obesa quando ha un IMC o BMI maggiore di 30.

Una circonferenza vita maggiore di 102 cm negli uomini e di 88 nelle donne è considerata elevata e si associa ad un rischio per la salute.

CALCOLO DELL’INDICE DI MASSA CORPOREA

L’Indice di Massa Corporea IMC o BMI si calcola dividendo il proprio peso, espresso in Kg, per il quadrato dell’altezza espressa in metri:

IMC O BMI = MASSA CORPOREA Kg : ALTEZZA AL QUADRATO Mt

Es.  Una persona che pesa 76 Kg. ed è alta 1,65 Mt calcolerà come di seguito:

Altezza al quadrato (1.65 x 1.65) = 2.72

IMC = Kg 76 : 2.72=  → 27.9 

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’IMC o BMI è raggruppabile in 4 categorie:

  • SOTTOPESO IMC sotto 19 
  • NORMOPESO O PESO MEDIO IMC tra 19 e 24 
  • SOVRAPPESO IMC tra 25 e 30 
  • OBESITÀ IMC sopra 30 

Indice di Massa Corporea Desiderabile

Età in anni IMC Desiderabile
19 – 24 19 – 24
25 – 34 20 – 25
35 – 44 21 – 26
45 – 54 22 – 27
55 – 64 23 – 28
> 65 24 – 29

L’Obesità costituisce attualmente un grave problema di salute pubblica la cui frequenza è cresciuta notevolmente negli ultimi 20 anni coinvolgendo inizialmente i paesi industrializzati e ora, in modo sempre più esteso, anche i paesi in via di sviluppo.

Il Sovrappeso e l’Obesità sono condizioni molto comuni in tutti i continenti del mondo.

L’incremento considerevole dell’Obesità è ascrivibile all’interazione di molti fattori legati al profondo mutamento della cultura che ha condizionato stili di vita e abitudini alimentari. La dieta è diventata progressivamente ipercalorica e accanto ad una maggiore disponibilità di cibo e alle nuove tecnologie alimentari, si è assistito ad un incremento della sedentarietà legato alla diminuzione del lavoro fisico e allo sviluppo dei mezzi di trasporto.

L’eccessivo accumulo di grasso è una caratteristica multifattoriale e complessa che si sviluppa per l’influenza di fattori fisiologici, metabolici, genetici, sociali e comportamentali.

I fattori genetici e le abitudini familiari sono alla base dello sviluppo dell’Obesità. Infatti, studi sulle famiglie indicano che la probabilità di un individuo di sviluppare l’Obesità è del 80% se entrambi i genitori sono obesi e del 40% se solo uno dei due genitori è in sovrappeso, in assenza di familiarità la probabilità è del 8%.

Gli studi sulla famiglia, tuttavia, non permettono di differenziare i fattori genetici da quelli appresi dall’educazione e dall’ambiente familiare.

La maggior parte degli obesi diventano tali in età adulta e l’incidenza della malattia cresce con gli anni.

L’Obesità è più frequente nelle donne che negli uomini e la sua insorgenza è legata alle diverse fasi del ciclo sessuale: menarca, gravidanza e sopratutto menopausa.

CAUSE E CURA

Non si può parlare della dinamica di un tipo basilare di personalità come caratteristica di tutti gli obesi e bisogna aggiungere che l’Obesità può accompagnare ogni possibile disturbo mentale.

Ci sono problemi psichiatrici che hanno un ruolo nello sviluppo dell’Obesità e altri invece che ne sono una conseguenza, come ad esempio i conflitti scatenati dalle diete dimagranti.

Sotto l’aspetto emotivo, da alcune ricerche, risulterebbero quattro tipi di Iperfagia:

  • Iperfagia in risposta a tensioni emotive aspecifiche, tipo la solitudine, l’ansia, la noia
  • Iperfagia in risposta a condizioni croniche di tensione e frustrazione, usando il cibo come gratificazione in situazioni spiacevoli e frustrazioni della vita che durano per lunghi periodi
  • Iperfagia come sintomo di un disturbo psichico di base, come la Depressione
  • Iperfagia per Compulsione, essendo caratterizzata da un desiderio intenso e irresistibile di cibo senza nesso apparente con avvenimenti scatenanti

L’Obesità connessa a problemi psicologici può dividersi in due categorie: Obesità di Sviluppo e l’Obesità Reattiva.

L’Obesità di Sviluppo inizia nell’infanzia e i fattori costituzionali si intrecciano con gravi problemi emozionali e della personalità. Si realizza frequentemente una relazione madre bambino dove la funzione nutritiva veicola problemi emozionali piuttosto che essere sintonizzata sul riconoscimento dei bisogni fisiologici del bambino. Può esistere una condizione di ostinazione della madre che non consente lo sviluppo di un Sé autentico in cui le sensazione di fame-sazietà non rispondono solo a fattori fisiologici ma anche psicologici che corrispondono ai bisogni e ai segnali del proprio corpo.

L‘atto del nutrire è carico di significati simbolici per cui il cibo può essere un correlato affettivo o iperalimentare, piuttosto che nutrire, diventa una risposta ai bisogni materni di depressione, di senso di colpa, di aggressività ed in certi casi può assumere le caratteristiche di un Disturbo Fittizio

Il cibo può essere una modalità di risposta consolatoria che la madre offre come lenitivo a richieste di accudimento o reattività emozionale.

L’Obesità Reattiva è la forma più comune riscontrata nell’adulto e sembra svilupparsi in risposta ad un trauma emotivo, dopo un lutto o un avvenimento che suscita timore di morte o di lesioni. L’iperfagia e l’Obesità sembrano fungere da riparo contro l’ansia e contro una reazione depressiva.

La condizione di Sovrappeso o di Obesità può essere la conseguenza di un Disturbo del Comportamento Alimentare specifico: Bulimia Nervosa senza condotte di eliminazione, Disturbo da Alimentazione Incontrollata e Night Eating Disorder; frequente è la presenza di un Disturbo dell’Umore.

Nei pazienti psichiatrici l’obesità rappresenta un problema crescente dovuto al convergere di fattori legati alle disorganizzate abitudini alimentari, alla sedentarietà, al rallentamento psicomotorio e all’uso di psicofarmaci. Alcuni neuroellettici agiscono, infatti, stimolando il centro della fame e determinando una riduzione del metabolismo basale.

Per il trattamento, va sottolineato che il paziente obeso è complesso e, pertanto, dovrà essere complesso anche l’approccio, sia in fase di inquadramento che in fase di trattamento.

Nella fase diagnostica vanno valutati il peso e gli indici di rischio. Andrà effettuata una valutazione completa dello stato nutrizionale, che prevede la valutazione del comportamento alimentare, della composizione corporea e della funzionalità dell’organismo.

Lo scopo del trattamento è quello di ottenere una riduzione della massa grassa e dei fattori di rischio metabolico e cardiovascolare ad essa correlati.

Al fine di mantenere i risultati raggiunti è necessario ottenere un cambiamento dell’atteggiamento del paziente nei confronti dell’alimentazione e delle abitudini di vita.

Il trattamento multidisciplinare integrato è finalizzato ad affrontare i fattori che entrano nel determinismi della malattia e ad organizzare un programma terapeutico che tenga conto anche delle variabili psicologiche.

Per ottenere una migliore adesione del paziente al trattamento dietetico, ad uno stile di vita meno sedentario e alla terapia psicoeducazionale, è necessaria una forte motivazione che può essere ottenuta attraverso un lavoro di psicoterapia individuale o di gruppo.