Le 3 fasi della coppia

6 Febbraio 2017
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Avete mai considerato la coppia come un sistema?

La coppia non è solamente l’unione di due individui ma l’incontro di due storie. C’è un lui, c’è una lei e le aspettative reciproche basate sul modello di coppia che entrambi hanno in mente come modello ideale.

Nell’evoluzione della coppia possiamo individuare tre momenti diversi:

La scelta del partner → L’innamoramento → La relazione flessibile

Incontriamo continuamente persone nuove ma solo alcune colpiscono la nostra attenzione. Quando individuiamo la persona giusta mettiamo in atto una serie di comportamenti finalizzati ad attrarre la nostra “preda” mostrando le cose migliori di noi stessi e cercando di essere più flessibili su ciò che richiediamo all’altro.

Dopo la scelta del partner, complesso meccanismo che non riguarda solo gli aspetti esteriori del soggetto che suscita il nostro interesse, inizia il processo dellinnamoramento con i tipici rituali di corteggiamento e con i suoi meccanismi inconsapevoli non meno complessi di quelli che riguardano il momento precedente.

 

 È difficile innamorarsi?

Non molto, ma dobbiamo tener presente che non ha tanto a che fare con la persona amata ma piuttosto con noi stessi. Con la nostra disponibilità ad aprirci all’altro, a cambiare, a lasciarci andare, a rischiare e a metterci in gioco. Con la capacità di lasciarci alle spalle esperienze frustranti, dolorose e che ci hanno lasciato a terra, che ci hanno insegnato qualcosa dell’altro ma soprattutto di noi stessi.

L’innamoramento è solo l’inizio dell’amore e non sempre sfocia in esso. È il periodo più affascinante, eccitante ed esaltante ma è anche quello più immaturo e meno libero, d’altronde  siamo in balia delle emozioni e sotto l’influenza dell’altro che in qualche modo ci condiziona e ci esalta.

Con l’iniziale infatuazione manca una reale conoscenza dell’altro, dei suoi interessi, gusti e progetti di vita. Quando ci innamoriamo abbiamo una visione un pò meno parziale dell’altro ma comunque vediamo maggiormente quello che vogliamo vedere,  i lati positivi vengono esaltati ed ingigantiti e quelli negativi trascurati e negati, tutto è magico e perfetto. Ciò che non cambia in ogni incontro ed in ogni innamoramento ed ad ogni età è il profondo ottimismo nella relazione: “insieme faremo grandi cose!”.

Questa fase è una sorta di Luna di Miele, dove le differenze non rappresentano nessun disturbo, c’è un grande investimento, sogni, fantasie per il futuro e un forte desiderio di conoscersi di più.

Ma è proprio all’inizio che le regole, le caratteristiche della relazione, si costruiscono e sono proprio queste che potranno creare problemi durante lo sviluppo del rapporto di coppia. Spesso, infatti, vediamo coppie in terapia che si lamentano del partner per peculiarità che erano chiare sin dall’inizio della loro relazione ma che, sottovalutate e non negoziate, hanno condotto la coppia a quid pro quo e allontanamenti. Ad esempio, lui era stato affascinato dai capricci di lei nello stabilire dove e come sposarsi, cosa regalarle, dove vivere e aveva lasciato correre credendo che fosse solo un momento e che poi si sarebbe modificata, ammorbidita. Lei aveva accettato questa caratteristica iniziale di lasciarla fare non pensando neanche un attimo di modificarla o modificarsi.

“Ci innamoriamo sempre dell’immagine che l’altro ci rimanda di noi e dell’immagine che a lui rimandiamo” (Cancrini e Harrison, 1991).

  Il contratto fraudolento

Nella fase dell’innamoramento mettiamo in atto una idealizzazione totale di noi stessi e dell’altro. Ciascun partner inconsapevolmente propone all’altro un’immagine idealizzata di sé stesso. Le differenze con l’altro, in questo momento, ci sembrano desiderabili e comunque promettono di soddisfare le nostre esigenze e aspettative.

I partner inconsapevolmente sottoscrivono un primo contratto che ha la caratteristica di somigliare ad un iceberg:

la parte emersa è costituita dalle regole generali che caratterizzano il rapporto, gli accordi consapevoli e i requisiti sociali dei partner;

la parte sommersa è costituita da vincoli affettivo-emotivi non consapevoli riguardanti ciò che ognuno si aspetta dall’altro, cioè che corrisponda al partner ideale in grado di soddisfare le nostre aspettative di intimità e coesione, che convalidi una specifica immagine di noi stessi e che appaghi i nostri bisogni primari insoddisfatti.

D’altra parte ognuno dei partner coglie i bisogni profondi dell’altro e agisce come se proprio lui dovesse essere colui che li soddisferà, ma vivere tenendo fede a questo accordo è impossibile ed irrealistico. È per questo che Bowen parla di “Contratto fraudolento”.

La parte sommersa è caratterizzata dall’illusione, ciascun partner vede nell’altro la realizzazione dei propri bisogni e dei propri desideri consci ed inconsci. Ognuno assicura all’altro di metterlo centrale e di riempire un vuoto incolmabile. Ognuno considera l’altro come una parte esterna di sé e questo permette di comunicare e controllare parti di noi che non ci piaccio, rimosse e contemporaneamente ci dà la possibilità di sviluppare ed evolvere proprio in quelle caratteristiche. Con questo meccanismo proiettivo cerchiamo di conoscere l’altro, noi stessi e l’immagine che l’altro ci rimanda di noi. Questo attribuirsi a vicenda sentimenti condivisi costituisce l’essenza del processo simbiotico e collusivo. Man mano che il rapporto va avanti le differenze diventano sempre più evidenti e disturbanti e spesso sfociano in conflitti che, per essere risolti, andranno esplicitati e negoziati. Il grande entusiasmo iniziale lascerà, quindi, il passo alla necessità di trovare compromessi, di costruire un reciproco adattamento, di negoziare regole comuni, accettate da ciascun partner.

Solo con il tempo e con il forte sentimento di attaccamento reciproco si potrà lasciare la relazione simbiotica a favore di una relazione sintonica, quindi in sintonia con noi stessi e con l’altro, stabile, matura che permetterà alla coppia di superare ed elaborare gli elementi di delusione che emergeranno con il tempo.

La coppia matura e sana è quella in grado di rinegoziare l’accordo iniziale, attraverso nuove regole, attraverso una immagine di sé e dell’altro più realistica, è necessario arrivare ad accettare l’altro nella sua realtà. Le coppie che si cristallizzeranno sulle caratteristiche iniziali si irrigidiranno e tenteranno di modificare il partner con rivendicazioni rispetto a ciò che ci si aspettava reciprocamente, dando vita a conflitti irrisolvibili e distruttivi tipici della delusione.

  Dall’illusione alla disillusione – La relazione flessibile

Se il contratto iniziale potrà essere modificato si avrà il passaggio dall’illusione alla disillusione, ovvero da una situazione in cui percepisco l’altro come proiezione dei mie bisogni ad una in cui lo percepisco come persona autonoma con le sue caratteristiche ed esigenze, quindi da conoscere. Si potranno rinegoziare le regole, l’immagine di sé e dei propri bisogni profondi. Un’adeguata flessibilità relazionale è quella che ci permette di mutare il nostro ruolo nella coppia in funzione dei bisogni dell’altro, la capacità di sostenere e rispondere adeguatamente agli umori mutevoli del nostro partner. La flessibilità è la chiave di tutte le relazioni umane.

“È l’abilità di contenere l’odio in una cornice d’amore” (Dicks, 1967)

La disillusione consente di riconoscere, accettare ed ascoltare l’altro anche come individuo diverso da sé.

La fase della disillusione può essere affrontata in base alla qualità dei vissuti infantili di ciascun partner e sul modo in cui è avvenuto lo svincolo rispetto alle famiglie d’origine. Per svincolo intendiamo la capacità dell’individuo di differenziarsi dai propri genitori attraverso la costruzione di una propria identità e lo spostamento degli investimenti affettivi dalla famiglia verso l’esterno con la costruzione di un proprio progetto di vita.

Il potersi coinvolgere in una relazione di coppia, avente caratteristiche di unicità ed esclusività, dipende dall’evoluzione maturativa compiuta dai partner, rispetto all’esperienza fatta nella propria famiglia di un sano equilibrio tra processi di attaccamento e di autonomia.

L’innamoramento accade, l’amore si sceglie, giorno per giorno.

 

Come fare per costruire una storia d’amore che possa superare con successo il periodo dell’innamoramento?

L’ingrediente centrale affinché la relazione possa evolvere e consolidarsi, diventando più matura, è la libertà. Infatti, come abbiamo visto, man mano che la relazione prosegue veniamo sempre più a conoscenza delle caratteristiche del partner di cui ci siamo innamorati ed è inevitabile che accanto alle luci emergano anche le ombre. È in questo momento che la relazione richiede un passaggio di maturità che fa mettere in gioco, quindi, la nostra libertà.

Siamo, infatti, liberi di scegliere, reciprocamente, se accettare l’altro per quello che è realmente con i suoi difetti e limiti, fino ad amarlo. Se non facciamo questo passaggio, rimarremo ancorati ad un’idea troppo astratta e idealistica dell’amore che, probabilmente, esiste soltanto illusoriamente nelle favole.

Per questo le storie finiscono anche all’improvviso. Nell’accorgersi dei difetti dell’altro ci potremmo chiedere “come mai non me ne sono accorto prima?” e questo ci indica che non abbiamo superato la fase dell’innamoramento, che non riusciamo ad uscire dall’illusione della perfezione del partner.

Per concludere

Come abbiamo visto, tutte le tappe di una relazione hanno i loro lati positivi e negativi. Se non siamo disposti ad accettare quelli negativi non siamo disposti a crescere e a metterci in gioco per costruire una relazione matura.  La fase dell’innamoramento potrebbe essere una palestra formidabile dell’amore, ma tutto dipende da come viene vissuto. È un bel momento ricco di sensazioni positive ma è solo la maturità che ci permette di cadere nell’amore e dare continuità al rapporto. L’amore bisogna costruirlo e il cammino è lungo tutto una vita…

E tu che ne pensi? In quale fase ti capita di bloccarti?

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