Disturbo da Alimentazione Incontrollata

Tra i Disturbi dell’Alimentazione non Altrimenti Specificati, rientrano tutti i disturbi che non soddisfano i criteri dell’Anoressia Nervosa e della Bulimia Nervosa.

I Disturbi da Alimentazione Incontrollata rientrano, come nuova categoria diagnostica, tra questi. 

Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata o Big Eating Disorder è un Disturbo Alimentare di tipo Bulimico, che si manifesta con episodi di assunzione ricorrente e protratte di cibo, associate alla sensazione di perdere il controllo dell’atto del mangiare, non seguite da manovre di eliminazione o altri comportamenti compensatori. 

L’esordio del comportamento avviene con maggiore frequenza nella tarda adolescenza e dopo i 30 anni di età e si associa con l’Obesità.

I criteri diagnostici sono:

  • Episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata
  • Gli episodi sono associati a 3 o più dei seguenti sintomi:
     
    • Mangiare molto più rapidamente del normale
    • Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
    • Mangiare grandi quantitativi di cibo anche in assenza di fame
    • Mangiare da soli a causa dell'imbarazzo per il quantitativo che si sta mangiando
    • Sentirsi disgustato di se stesso, depresso o in colpa dopo le abbuffate

  • È presente marcato disagio per la propria alimentazione incontrollata
  • La condotta alimentare si manifesta almeno 2 giorni alla settimana in un periodo di 6 mesi
  • L’alimentazione Incontrollata non è associata all’uso di condotte compensatorie inappropriate come purgativi, digiuno, eccessivo esercizio fisico e non si manifesta in corso di Anoressia Nervosa o di Bulimia Nervosa

Gli episodi ricorrenti di Alimentazione Incontrollata sono caratterizzati dall'assunzione, in un lasso di tempo di circa 2 ore, di un quantitativo di cibo significativamente più abbondante di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe in un simile periodo di tempo. Inoltre, negli episodi vi è la concomitante sensazione di perdita di controllo sull'assunzione del cibo, per esempio, sensazioni di non riuscire a smettere di mangiare o di non riuscire a controllare la quantità e il tipo di cibo che si sta mangiando.

Questi pazienti, quando riescono a rivolgersi ad uno specialista, sono autenticamente preoccupati per l'aumento ponderale, vivono afflitti dall'incapacità di controllare l'impulso iperfagico e solitamente sono motivati a recuperare lo stato di salute.

L'assunzione di cibo avviene in maniera ricorrente nell'arco della giornata, rapidamente e con frequenza diversa, soprattutto durante le ore trascorse in casa o in ambienti di lavoro dove è presente del cibo.

In genere, viene seguito un regime dietetico regolare ai pasti o un'alimentazione ipocalorica, ma negli intervalli tra i pasti si manifestano le assunzioni incontrollate e reiterate, quindi, più volte nell'arco della giornata e durano per un paio di ore e più.

La quantità di alimenti ingeriti è di solito sottostimata. L'aumento ponderale a volte consistente, dai 20 ai 30 chili in sei mesi, ha ripercussioni sul piano metabolico, provoca alterazioni gastroenteriche e molteplici problemi connessi all'Obesità.

Si associano frequentemente ai Disturbi da Alimentazione Incontrollata i Disturbi dell'Umore, i Disturbi d'Ansia e Disturbi della Personalità.

Le pazienti appaiono come persone molto sofferenti, piene di vergogna, si sentono goffe e brutte anche se spesso minimizzano le loro condizioni all'ambiente familiare e sociale.

Solitamente racchiuse in un ambiente emozionalmente carente, presentano un'insoddisfazione di fondo di natura depressiva, con tendenza a rimuginare su un senso di avvilimento, di privazione e vacuità che solo il cibo sembra poter alleviare.

L'aumento ponderale allontana la paziente dal raggiungimento degli ideali tipici del nostro tempo, il disagio e l'astenia allentano le relazioni e favoriscono l'isolamento. L'ansia che nasce dalla sofferenza depressiva spesso induce il bisogno di abbuffarsi, in parte con funzione di sedazione, in parte con il senso di un agito che contiene elementi temporaneamente gratificanti: qualcosa che può placare un'angoscia o soddisfare un bisogno.

Con il proseguire del disturbo si manifesta un quadro di rallentamento psicomotorio, abulia e vari disturbi disturbi del sonno come l'ipersonnia e l'insonnia con risveglio precoce.

CAUSE E CURA

Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata ha alla sua base una conflittualità relativa alla sfera dell'autostima, con aspetti di personalità dipendenti e con vissuti di svalutazione, risposte regressive ad esperienze frustranti.

Carenze e privazioni affettive, eventi di vita come lutti, separazioni, assente o compromessa gratificazione sessuale possono sottendere in maniera conflittuale al disturbo.

Per quel che concerne il trattamento anche il Disturbo da Alimentazione Incontrollata, come tutti i Disturbi del Comportamento alimentare, hanno bisogno di un approccio multidimensionale di tipo integrato che preveda la presenza di una rete terapeutica e un lavoro di equipe tra internista, dietologo, psicologo e psichiatra.

Si dovrà prescrivere un regime dietetico che vada incontro alle esigenze della paziente e ai suoi gusti alimentari finalizzato alla rieducazione alimentare e alla correzione dell'equilibrio metabolico. Farmacologicamente potranno essere usati antidepressivi e ansiolitici in associazione ad una psicoterapia individuale o di gruppo. L'approccio potrà essere Sistemico Relazionale o Cognitivo Comportamentale.